Analisi Favoriti Volta a Catalunya 2019: Valverde per il tris consecutivo, ma la concorrenza è molto alta
La Volta a Catalunya 2019 si prepara ad accogliere quasi tutti i migliori scalatori del circuito internazionale. La corsa a tappe spagnola, in programma dal 25 al 31 marzo, ha scelto di togliere le cronometro dal suo percorso in quest’edizione, prediligendo come ormai d’abitudine un percorso ricco di salite e mai scontato. In un periodo della stagione perfetto per affinare la propria condizione sia in vista del Giro d’Italia sia in previsione del Tour de France, la competizione strizza l’occhio a quella categoria di corridori esclusi dal calendario di classiche sul pavé. Con una startlist in grado di fare invidia a qualsiasi altra corsa sul calendario World Tour, quest’edizione si preannuncia ricca di emozioni.
Albo d’oro recente Volta a Catalunya 2019
Anno | Vincitore | Secondo | Terzo |
2008 | Gustavo César Veloso | Rigoberto Urán | Rémi Pauriol |
2009 | Alejandro Valverde | Daniel Martin | Haimar Zubeldia |
2010 | Joaquim Rodríguez | Xavier Tondó | Rein Taaramäe |
2011 | Michele Scarponi | Daniel Martin | Chris Horner |
2012 | Michael Albasini | Samuel Sánchez | Jurgen Van Den Broeck |
2013 | Daniel Martin | Joaquim Rodríguez | Michele Scarponi |
2014 | Joaquim Rodríguez | Alberto Contador | Tejay Van Garderen |
2015 | Richie Porte | Alejandro Valverde | Domenico Pozzovivo |
2016 | Nairo Quintana | Alberto Contador | Daniel Martin |
2017 | Alejandro Valverde | Alberto Contador | Marc Soler |
2018 | Alejandro Valverde | Nairo Quintana | Pierre Latour |
Favoriti Volta a Catalunya 2019
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Il favorito d’obbligo per la Volta a Catalunya 2019 rimane Alejandro Valverde (Movistar). Lo spagnolo ha conquistato le ultime due edizioni della corsa di casa, che si aggiungono al successo ottenuto nel 2009. Il tris consecutivo e poker in carriera sembrano alla portata del murciano, che alla Milano-Sanremo ha dimostrato una volta di più di poter competere con i migliori, pur trovandosi chiuso al momento della volata decisiva. Il percorso privo di cronometro, ma ricco di salite in cui è facile pronosticare un arrivo in volata ristretta sembra disegnato apposta per lui, che si esalta in questo genere di tracciati. A migliorare la sua posizione una squadra di primissima fascia, che può contare almeno su altri due leader. Difficilmente Nairo Quintana si accontenterà di un ruolo da comprimario, dopo aver ottenuto il secondo posto alla Parigi-Nizza 2019. Il colombiano può essere un’ottima soluzione tattica, e probabilmente solo l’evoluzione della corsa deciderà chi tra i due sarà il capitano. Il roster degli iberici può tuttavia vantare anche due giovani promesse come Marc Soler, terzo nel 2017, e Richard Carapaz, entrambi desiderosi di mettersi in mostra in un palcoscenico così importante. Difficile pensare che possano avere ambizioni personali, ma potrebbero sfruttare la maggiore libertà che verrà sicuramente concessa dagli altri big.
L’altra grande corazzata alla partenza è il Team Sky, che punta sul quattro volte vincitore del Tour de France Chris Froome e sul fresco trionfatore della Parigi-Nizza Egan Bernal. Il britannico finora ha corso soltanto in Colombia, senza neppure sforzarsi troppo per rimanere in classifica. Le sue qualità in salita sono indiscutibili, ma sulla sua condizione è lecito avere per lo meno qualche dubbio, almeno fino a quando lo si vedrà sulle prime salite. D’altronde non è un mistero che la sua stagione è incentrata sul Tour de France, e gli altri obiettivi siano secondari. Ecco allora che il colombiano potrebbe essere designato capitano, dopo un’altra grande dimostrazione di forza nella corsa a tappe francese e in vista di un Giro d’Italia in cui sarà atteso protagonista.
Non è da meno la Mitchelton-Scott, che porterà al via i gemelli Adam e Simon Yates. Il primo ha perso la Tirreno-Adriatico 2019 per un solo secondo, dimostrando dei limiti a cronometro ma un ottimo feeling con le salite. Le asperità in Catalogna saranno più esigenti, ma la condizione sembra essere sufficiente per poter cercare di ottenere un risultato importante. Il vincitore della Vuelta a España 2018 in questo momento è un po’ un’incognita, dopo una Parigi-Nizza in cui è uscito fuori di classifica per i ventagli, salvo poi conquistare la prima cronometro in carriera ma non riuscire a ripetersi in fuga nelle tappe di montagna. Grosso punto interrogativo insomma, ma con la forma giusta sarebbe pericolosissimo per tutti. Merita almeno una citazione Esteban Chaves, che realisticamente si metterà al servizio dei propri capitani per ritrovare la gamba migliore ma potrebbe anche sorprendere.
Molto nutrita poi la schiera di scalatori che dovranno sfruttare le loro qualità di scattisti per distanziare gli avversari. Il più brillante in questo periodo è sembrato Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), che alla Tirreno-Adriatico ha concluso con un buon quinto posto dopo aver lottato in salita in svariate occasioni. Arriva con meno certezze Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), che alla Parigi-Nizza non ha trovato le risposte che cercava in una stagione comunque incentrata principalmente su Ardenne e Tour de France. I due transalpini sono sicuramente molto pericolosi su questo percorso, privo di chilometri a cronometro e ricco di asperità. Stesso discorso per Daniel Martin (UAE Team Emirates), che vuole affinare la condizione in vista dei grandi appuntamenti alla Freccia Vallone e alla Liegi Bastogne Liegi. Senza il supporto di uno sfortunato Fabio Aru, l’irlandese vorrà confermarsi in una competizione nella quale è salito sul podio in ben tre occasioni, tra cui il successo nel 2013.
Il capitolo incognite comprende poi tanti corridori potenzialmente molto adatti a questo genere di corsa, ma con qualche lecito dubbio legato alle prestazioni o al programma. Richie Porte (Trek-Segafredo) per esempio ha tutte le carte in regola per essere tra i big sulle strade catalane, ma la sua debacle all’UAE Tour lascia qualche perplessità sulle sue possibilità. Dalla corsa asiatica l’australiano non si è più fatto vedere, e bisognerà capire se per lui sarà plausibile sognare di ripetere il colpaccio del 2015. Miguel Angel Lopez (Astana) è a sua volta perfetto per il tipo di asperità da affrontare, ma la sua prestazione alla Parigi-Nizza, al netto di un secondo posto in fuga nella tappa regina, lascia aperto qualche interrogativo. Il colombiano sarà ancora supportato da un ottimo team, ma l’impressione è che voglia arrivare con la gamba giusta al Giro d’Italia, senza affrettare i tempi nella preparazione. Qualche problema fisico ha invece rallentato la preparazione di Wilco Kelderman (Team Sunweb), che vuole continuare i propri miglioramenti in vista dell’accoppiata Giro-Tour. Il neerlandese è apparso in difficoltà in salita alla Parigi-Nizza, ma con una forma migliore potrebbe essere della battaglia.
Potrebbero essere considerati tra i favoriti, ma avrebbero probabilmente preferito un percorso ancora più duro corridori come Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) e Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin). Entrambi si trovano a loro agio su salite lunghe con pendenze arcigne, e per quanto la settimana spagnola abbia un arrivo molto impegnativo ci sono troppe frazioni in cui corridori più esplosivi potrebbero guadagnare terreno prezioso su di loro. Non è da escludere comunque che la loro indole battagliera consenta un colpo di mano, per poi riuscire a difendersi in frazioni più veloci. Non troppo dissimile la situazione di Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), che sta cercando di ritrovarsi dopo un 2018 e un inizio 2019 poco brillanti. Insieme al polacco il compagno di squadra Davide Formolo potrebbe cercare gloria personale, per quanto anche lui potrebbe non trovare lo spunto giusto su salite brevi contro avversari di questo calibro.
Attenzione a sottovalutare le giovani promesse, Bernal a parte. La Deceuninck-Quickstep si affiderà a Enric Mas, intenzionato a dimostrare di poter reggere i gradi di capitano in vista del Tour de France dopo il suo meraviglioso secondo posto alla Vuelta a España 2018. Lo spagnolo finora ha corso solo in Algarve, ma se dovesse trovare la gamba giusta sarebbe pericoloso per tutti. Al suo fianco ci sarà il britannico James Knox, autore di un’ottima prestazione all’UAE Tour e desideroso di confermarsi ad alti livelli. Le gerarchie penderanno chiaramente a favore dell’iberico in partenza, ma non è detto che il compagno di squadra non abbia la chance di fare corsa per sé. Sarà poi curioso valutare le opportunità per Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) in una corsa da una settimana, dopo che il tedesco ha dimostrato di poter fare benissimo come cacciatore di tappe (con la vittoria a Prato Nevoso al Giro 2018) e come uomo da classiche mosse, con il successo al GP Larciano 2019.
Tra i possibili outsider, il bronzo mondiale Michael Woods (Education First) potrebbe trovare pane per i suoi denti nella settimana catalana. Il canadese ha più volte dimostrato il proprio feeling con le salite brevi dalle pendenze impegnative, e se dovesse riuscire a stare con i migliori nella terza tappa sarebbe un cliente scomodo per tutti. Il suo compagno di squadra Tejay Van Garderen, privato della sua arma principale (le cronometro), dovrebbe invece correre tutt’al più come luogotenente, ma guai a sottovalutarlo in salita.
Alcuni corridori, generalmente sacrificati alla causa dei propri capitani, avranno la possibilità di essere leader unici e vorranno sfruttare nel migliore dei modi l’occasione. Damiano Caruso (Bahrain-Merida) ha già fatto vedere in passato di potersi piazzare con i migliori, con i podi ottenuti al Giro di Svizzera 2017 e alla Tirreno-Adriatico 2018. Ben O’Connor (Dimension Data) avrà una delle prime occasioni per testarsi con i big, dopo essersi fatto conoscere al mondo del ciclismo con uno splendido successo al Tour of the Alps 2018 e un bel Giro d’Italia per continuare.
Vietato poi sottovalutare quei corridori che partono con il ruolo di seconda carta all’interno della squadra, ma potrebbero guadagnare posizioni nelle gerarchie o proprio per questo godere di minore controllo da parte dei leader. Oltre agli atleti già citati, è il caso di Pello Bilbao (Astana), Tony Gallopin (Ag2r La Mondiale), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e Simon Spilak (Katusha-Alpecin), tutti seconde linee ma potenzialmente pericolosi nel caso in cui trovassero la condizione migliore.
Tra gli outsider che cercheranno di cogliere un risultato, oltre a Jelle Vanendert (Lotto Soudal) bisogna ricordare gli atleti delle Continental Pro che hanno una delle poche possibilità di cercare il bottino in una corsa World Tour. Il nome più altisonante è senza dubbio Warren Barguil (Arkea-Samsic), ma anche Guillaume Martin (Fortuneo-Samsic) e la coppia Cofidis composta dai fratelli Jesus e José Herrada meritano di essere considerati alla stregua di possibili contendenti per un piazzamento in top ten.
Borsino dei Favoriti Volta a Catalunya 2019
***** Alejandro Valverde
**** Egan Bernal, Nairo Quintana
*** Adam Yates, Simon Yates, Thibaut Pinot
** Chris Froome, Richie Porte, Daniel Martin, Romain Bardet
* Miguel Angel Lopez, Wilco Kelderman, Steven Kruijswijk, Enric Mas, Ilnur Zakarin
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